EW.com ha una breve intervista con Rachel in occasione dell'uscita americana di The Lucky Ones
E' interessante che in The Lucky Ones non sia mai nominata la parola ''Iraq.'' E' fatto di proposito. Neil ha concepito il film come un road-trip film. Non giudica se avrebbe dovuto o meno esserci una guerra. Riguarda più l'amicizia, la perdita, la famiglia, cercare di integrarsi e rimanere chi sei.
Che ricerche hai fatto per il tuo personaggio, ferito in guerra, ma che emana comunque ottimismo?Sono stata abbastanza fortunata da parlare con alcune soldatesse che sono state in Afghanistan e Iraq. Alcune di queste stavano per uscire dall'eservito e avevano fatto due servizi in Iraq. Erano la metà di me, ma potevano distruggermi con uno sguardo. Avevano così tanta forza venuta dalla loro volontà, quasi più di un uomo.
Hai confuso molta gente a Hollywood perchè non sembri interessata ad essere una grande star. Confondo me stessa molte volte. E' un businnes misterioso e non c'è un percorso chiaro da prendere, quindi fai scelte sul momento e vedi dove ti portando, sperando di atterrare in piedi.
E' stata una decisione deliberata quella di lasciare L.A. per un pò dopo il tuo grande anno nel 2005? Non penso sia stata una decisione deliberata. Ho fatto quei film in momenti così diversi e poi sono usciti tutti insieme a poca distanza. Ma raramente lavoro a più pellicole di seguito. Di solito faccio una pausa tra un film e l'altro.
Quindi sparirai di nuovo dopo che usciranno The Time Traveler's Wife e State of Play il prossimo anno? [Ride] Dipende dda cosa verrà. Non pensavo che l'avrei mai detto, ma mi manca davvero L.A. quando non ci sono. All'inizio ci stavo perchè dovevo, ma ora mi diverto.
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